Questo articolo è dedicato ad alcune considerazioni significative ed agghiaccianti sul testo di una canzone dei Tool, uscita a metà 2019, canzone che dà anche il nome all’album “Fear Inoculum”.
Fear Inoculum è l’ultimo lavoro della band metal (per me è una band metal, poi converrò con voi che metal è un’aggettivo un pò riduttivo per i Tool!), è stato pubblicato dopo ben 13 anni dal precedente e portato in giro con un tour che ha toccato anche l’Italia.
La sottoscritta in particolare, dopo aver ignorato i Tool per diversi anni (sono un pò all’antica, se volete farmi piacere qualcosa vi conviene farmi un CD), era presente al concerto al Firenze Rocks Festival il 13 Giugno 2019 insieme ad un amico che li seguiva da un pò.
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Durante il concerto che ho gradito parecchio, mi sono resa conto che i video riprodotti sugli schermi della Visarno Arena durante il concerto erano basati sulle visioni artistiche di Alex Grey, da molti definite “psichedeliche” (riduttivo anche questo di aggettivo, andate a scoprire qualcosa in proposito sul sito di Alex Grey oppure in lingua italiana sulla pagina dell’artista su Wikipedia). Alex Grey lo avevo conosciuto con il documentario spettacolare DMT The Spirit Molecule, ovvero DMT la Molecola dello Spirito, che vi consiglio assolutamente di vedere!
Alex Grey si è occupato delle grafiche degli album dei Tool.
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Torniamo alle liriche delle tracce dei Tool. In varie magazine musicali si parla dei loro testi come oscuri, di difficile interpretazione o evocativi.
In relazione a quello che sta accadendo nel mondo da 11 mesi a questa parte, alla pandemia da cui sembra dipendere il nostro futuro e che ha calato un velo di terrore su una gran parte della popolazione mondiale, è interessante andare a riascoltare la traccia “Fear Inoculum”, che è la numero 1 e dà anche il nome all’album.
Vediamola subito.
Ecco la traduzione del testo di Fear Inoculum o “inoculo di paura” dei Tool
Mentre leggete ascoltatevi Fear Inoculum su Youtube.
“Immunità, a lungo attesa
Contagio, ti espiro
Ingenuo, mi sono aperto a te
Veleno e mania
Adesso, contagio, ti espiro
L’ingannatore dice, lui dice
Tu appartieni a me
Tu non vuoi respirare la luce degli altri
Abbi paura della luce, abbi paura del respiro
Abbi paura degli altri per l’eternità
Ma io adesso li sento, inspiro chiarezza
Sento il veleno, il veleno in cio’
Che tu dici inoculato
Benedici quest’immunità
Benedici quest’immunità
Benedici quest’immunità
Espira, espelli
Riadatta il mio racconto
Intreccia la mia elegia allegorica
Enumera tutto quello che devo fare
Calcolando i passi di distanza da te
La mia stessa mitosi
Che cresce dalla divisione della mania
Espira, Espelli
Riadatta il mio racconto
Intreccia la mia elegia allegorica
Cedi tutto il controllo
Tu veleno, tu spettacolo
Esorcizza lo spettacolo
Esorcizza la malattia
Esorcizza il diverso
Veleno per l’eternità
Purgami ed evacua
Il veleno e la paura che mi attanaglia
Il tuo velo adesso si solleva
Ti vedo correre
L’ingannatore cacciato via
Da lungo tempo”…
LA TRACCIA E’ USCITA A META’ 2019…
Se mi fossi soffermata sul testo di “Fear Inoculum” subito dopo averla sentita la prima volta, cioè nel Giugno 2019, avrei sicuramente pensato che è un testo allegorico (il testo ripete pure due volte “intreccia la mia elegia allegorica”) ma comunque non mi avrebbe detto nulla di che…
La stessa canzone risentita dopo lo scoppio della “pandemia” invece mi incuriosisce parecchio!
Cioè, i Tool a metà 2019 pubblicano una canzone zeppa di termini che ci siamo abituati a sentire diversi mesi dopo, dopo la comparsa del “virus”, termini come: “inoculare”, “contagio”, “immunità”, “malattia”, “calcolare i passi di distanza da te” (distanza sociale?!), “abbi paura del respiro” (più palese di così!)
ben sei mesi prima che la pandemia venisse ad incombere sulle nostre vite, a dominare tutte le interazioni fra lo Stato i noi e fra noi e i nostri simili (abbi paura degli altri per l’eternità), a diventare un pretesto per cambiamenti sociali che non si erano visti neanche durante le guerre!
MA POI GIA’ IL TITOLO…
Una considerazione a parte la merita proprio il titolo
“Fear inoculum”, cioè inoculo di paura, somministrazione di paura.
Il dizionario parla chiaro, ci sono ben poche cose che si possono “inoculare”, forse solo 3: un virus, un vaccino, un farmaco.
Può essere solo una coincidenza che venga usata proprio questa metafora “medica”?
La cosa certa è che da molti mesi le istituzioni e i media ci inoculano paura in ogni modo possibile!
E la prima parola del testo, immunità, è quella che in teoria staremmo aspettando per mettere fine a questo periodo assurdo! Ed è quella che la TV nostra signora ci dice che arriverà solo con il vaccino…
E cosa o chi rappresenta l’ingannatore della sesta riga, quello che dice “abbi paura del respiro“, “abbi paura degli altri”?
Forse rappresenta proprio coloro che ci stanno inoculando paura…
La canzone “Fear Inoculum” è una profezia, coincidenza, o avvertimento?
Mi pare abbastanza superficiale pensare che sia una coincidenza. Insomma, i Tool non sono mica degli sprovveduti… sono una band miliardaria che ha sicuramente accesso ad informazioni che il popolino non può neanche immaginare.
Direi che è il caso di mettere a frutto il consiglio che i Tool ci danno con questa traccia fare in modo di confrontarci con questa paura che ci viene somministrata da mesi… magari rimandandola al mittente!
Possiamo finalmente renderci conto che c’è un bell’inganno sotto?!
Le stesse considerazioni le trovate in inglese qui.
Condividete!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate del testo di Fear Inoculum dei Tool nei commenti!